Storia della Fagiana d’Oro e del Cacciatore Vegetariano

28 Ottobre 2011
Condividi su

 

Questa è una fiaba. Una fiaba antica, inventata ora.

Anche per questa ragione non comincerà con C’era una volta, tanto tempo fa,… ma comincerà con:

C’era oggi, proprio oggi, una rarissima Fagiana d’Oro.

Intendiamoci, non è rara perché ne esistono poche. La particolarità delle fagiane d’oro è che ognuna ha una sua personalità ben definita che la rende diversa dalle altre fagiane d’oro, quindi la nostra protagonista, in realtà, è più unica che rara.

Le fagiane d’oro non vivono in un luogo straordinario, semmai cercano di far diventare straordinario il posto in cui vivono.

Ed è proprio in un luogo non straordinario che la Fagiana d’Oro in questione vede avvicinarsi furtivamente, tra i ciuffi d’erba, un uomo; un piccolo uomo con un enorme fucile.

Il fucile sembra molto pesante e l’uomo troppo piccolo per poterlo sostenere.

“Quel fucile lo appesantirà nella corsa”, pensa lucidamente la Fagiana.

Di uomini non ne sa molto, la Fagiana d’Oro, ma sa quel che basta: quando arrivano furtivi, con un fucile in mano, è l’ora di correre-volare più veloci che si può e, possibilmente, in direzione contraria.

Gira il collo e comincia a correre-volare bassabassa, tra i fili d’ erba lunghi ma ormai gialli di freddo, sperando che gli stessi possano confondersi con le sue piume giallo oro, mimetizzandola.

Ad un tratto un boato fortissimo si scarica dietro le sue ali.

Bum.

Il piccolo uomo con l’enorme fucile le spara senza colpirla.

Bum. Bum.

Altri due colpi fortissimi e ravvicinati tra loro assordarono Fagiana d’ Oro facendola correre-volare più veloce del vento.

“Io sono il vento”, si ripete, tremante e coraggiosa.

Il piccolo uomo con l’enorme fucile, corre dietro a Fagiana d’Oro con una fatica ancora più grande del fucile stesso.

I suoi movimenti sono goffi e imprecisi, il fucile neanche riesce a tenerlo dritto, la tracolla cade dalla spalla, il cappello scende sugli occhi, sbuffa e incespica tanto da non riuscire a parlare.

Sì, perché lui avrebbe voluto urlare alla Fagiana d’Oro tutto l’amore che ha sentito nel profondo del cuore sin dal primo momento in cui l’ha veduta ma niente, non ne ha avuto il tempo. Purtroppo per lui s’era imbattuto in una fagiana d’oro che, tra le caratteristiche della sua rara personalità, aveva anche un’innata natura sospettosa. Diversamente, egli avrebbe avuto l’opportunità di spiegarsi chiaramente, rassicurarla anche per via del pesante fucile, dicendole che è vegetariano, tanto per cominciare, e che non le avrebbe torto neanche una piuma.

Il Cacciatore Vegetariano è un assassino di ortaggi, frutta e fiori, non di animali!

Bum. Bum. Bum.

Altri tre colpi fortissimi. L’ultimo di questi sfiora appena la Fagiana d’Oro che, con la coda dell’occhio, intravede qualcosa muoversi dietro di lei: quattro petali rosa che si librano leggeri.

Allora si ferma, gira meglio il suo collo d’oro e vede, poco distanti da lei, una nuvola gigante di petali color rosa scendere lenti.

Il Cacciatore Vegetariano è maldestro, impacciato e imbranato ma il suo intento è raggiungerla solo per poterla adornare di migliaia di petali profumati.

Per questa ragione il suo fucile viene caricato a pallottole di petali che lui stesso fabbrica assassinando migliaia di fiori, alla ricerca della più rara tra le fagiane d’oro alla quale donarli.

 

Morale della favola: le favole non dovrebbero mai averne una. Farebbero molti meno danni.