Non ci vedo bene ma ci sono: posta del cuore a Dio (Diciannovesima Lettera)

22 Dicembre 2013
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Rara immagine di Dio, ritratto in un momento di distrazione. Disegno di Elena Borghi.

 

Perse tutte le speranze, non ti rimane che scrivere a Dio, sperando che risponda.

Questa è una rubrica domenicale nata a Sua insaputa ma, ovviamente, anche a Sua immagine e somiglianza.

Domande, pensieri, parole, opere e omissioni di gente che, una qualche risposta precisa la vorrebbe. E chissà che magari un giorno non arrivino anche.

 

Caro Dio,

mi chiamo Lupo, ho 13 anni.

Non sono uno che parla molto, però capisco in fretta cosa mi gira attorno e so adeguarmi al meglio. Non mi pare serva molto altro nella vita a parte, ovviamente, avere uno scopo che faccia fede a se stessi e perseguirlo con amore e rispetto.

Mi hanno detto che ho un QI superiore alla norma.

Per ora non so checcazzo farmene del QI superiore alla norma, sinceramente.

Forse mi aiuterà a capire meglio di altri le ragazze ma ho già intuito che quella faccenda lì è un casino.

Ho pensato molto a te in questo periodo perché mi sta capitando sotto agli occhi molta gente che dà importanza a cose che non ne hanno, che si stressa facilmente. Li vedo agitati e per cosa poi?

Un mio amico mi ha detto: “Perché è Natale.”

“Ma sticazzi.” ho risposto al mio amico “E Dio allora? Come deve stare lui?”.

Così ho cercato su Youtube un tutorial contro l’ansia e a favore del rilassamento.

Te lo regalo per Natale, che a te le robe le chiedono e basta, di solito.

Che poi se pubblicano questa lettera, magari, ‘sto tutorial se lo fanno anche un bel po’ di altri lettori e, sempre  magari, stiamo tutti meglio.

Stammi bene Dio,

Lupo.

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