Confidenze tra amiche (che portano al nulla)

10 Luglio 2015
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In questa foto, la Marchesa Luisa Casati, una che i problemucci suoi li aveva.

 

Accolgo molte confidenze.

Le persone, spontaneamente e senza che io forzi in nessun modo, tendono a raccontarmi i fatti loro quando per “fatti loro” intendo principalmente vicende sentimentali. Ma non solo eh? Si passa anche ad argomenti legati a lavoro, amicizia, salute, gestione dell’emotività, astrologia e film preferiti.

Ma alla fine si parla soprattutto di sentimenti. Manco avessi la sfera di cristallo! No, non ce l’ho ma forse il buon senso quello sì. Infatti sono zitella, per dire.

Comunque, le accolgo queste confidenze, con piacere e onore e senso del dovere quando per “senso del dovere” intendo dire che ascolto attentamente quello che dici, non faccio finta. Ti dedico veramente del tempo e molte energie per comprenderti, analizzare la situazione, svicolarmi dal mio parere personale e dal mio vissuto per arrivare, alfine, a darti un parere accorato, intriso di empatia e incline ad ambire il meglio per te.

Non troverai in me traccia di pietismo, nessun sostegno al vittimismo che, tra l’altro, sai gestire perfettamente da sola.

Sarò invece promotrice della tua auto-analisi, auto-critica, auto-guarigione nel mio ruolo di specchio.

Però arriva un momento in cui mi viene da dirti, proprio col cuore in mano: cara amica che ti lamenti con me dicendomi che non credevi sarebbe stato uno stronzo, ti ricordo che è un tizio che ha tolto le notifiche ultimo accesso da Whatsapp. Solo gli uomini che hanno da nascondere altre tresche lo fanno.

E dico anche a te, cara amica che mi confidi che non credevi si sarebbe comportato da psicopatico, abusa di puntini di sospensione ad ogni frase scritta, pure nella lista della spesa, tipo che non esiste altra punteggiatura all’infuori di […]. Solo gli uomini profondamente disturbati fanno così.
Allora se poi una deve ripeterle cento volte le cose, allora ditelo!

Però poi non venite a lamentarvi da me.

Sentitamente ringrazio,

e*

 

**il presente corollario, testato scientificamente su svariatissimi casi, è applicabile anche al genere femminile.